San Pietro in Montorio

È una chiesa a Roma, in Italia, che comprende nel suo cortile il Tempietto, un piccolo martirio commemorativo (tomba) costruito da Donato Bramante. La chiesa di San Pietro in Montorio fu costruita sul sito di una chiesa del IX secolo dedicata a San Pietro sul colle Gianicolo di Roma. Serve da santuario, che segna il presunto sito della crocifissione di San Pietro. [1] Nel 15 ° secolo, le rovine furono date ai frati amadisti, un ramo di riforma dei francescani, fondato dal beato Amadeus del Portogallo, che servì come confessore di papa Sisto IV dal 1472. Commissionato da Ferdinando e Isabella di Spagna. Il “Tempietto” è uno degli edifici più armoniosi del Rinascimento. Il tempio fu costruito in muratura portante. Il tempio circolare sostiene una trabeazione classica ed era incorniciato nell’arco oscuro del chiostro. È il primo esempio di ordine toscano nel Rinascimento. Il toscano è una forma dell’ordine dorico, adatto a forti dei maschili (come Ercole), quindi il toscano era adatto per San Pietro. Ha lo scopo di segnare il punto esatto tradizionale del martirio di San Pietro ed è un importante precursore della ricostruzione del San Pietro da parte di Bramante. Date tutte le trasformazioni della Roma rinascimentale e barocca che sarebbero seguite, ora è difficile intuire l’impatto che questo edificio ebbe all’inizio del XVI secolo. È quasi un pezzo di scultura, perché ha poco uso architettonico. L’edificio rifletteva molto lo stile del Brunelleschi. Perfettamente proporzionato, è composto da sottili colonne toscane, una trabeazione dorica modellata sull’antico teatro di Marcello e una cupola. Bramante progettò di circondare l’edificio con anelli concentrici di colonnati, le cui colonne sarebbero state allineate radialmente a quelle del Tempietto, ma questo piano non fu mai eseguito.