Roberto Benigni ha tenuto un monologo di 20 minuti davanti a Papa Francesco e ai 50mila bambini in piazza San Pietro per la Giornata Mondiale dei Bambini. Benigni le sue battute, mai blasfeme ma piene di verità, poi il fuori programma del bacio a Bergoglio perché, dice il comico toscano, «Due guardie svizzere mi hanno detto: “Può fare ciò che vuole, ma non può toccare il Papa, ma io Santità, come un bambino al quale si dice non fare quello e la fa, come Adamo ed Eva che gli dissero non mangiare la mela e loro zac a mangiarla, avrei voglia di abbracciarla e di darle un bacio». E così Benigni, dopo aver detto lo bacerò per tutti voi, raggiunge il Pontefice con cui scambia un bacio e un abbraccio.
Poi l’appello alla pace e alla figura di Gesù: «L’unica cosa sensata che ho sentito in tutta la mia vita l’ha detta Cristo nel Vangelo, il discorso della montagna. È un incanto di bellezza, di una bellezza che non si resiste. “Beati i miti, gli operatori di pace, i misericordiosi”. Ecco, beati i misericordiosi, che poi vorrebbe dire prendersi cura del dolore degli altri, essere sensibili, perdonare, essere profondamente buoni. Siate profondamente buoni. Questo ha detto Gesù. Questa è l’unica buona idea che sia stata espressa nella storia dell’umanità. Che la vita è questo: amore, conoscenza e una compassione infinita per il dolore che attraversa l’umanità. E allora non aspettatevi che il mondo si prenda cura di voi, prendetevi voi cura del mondo, almeno di quello a portata di mano. Amate chiunque avete a portata di mano». «I bambini sono amore diventato visibile. Ha detto un grande poeta: la mano che dondola la culla governa il mondo. Ed è vero».
«I bambini – ancora Benigni – sono il nostro futuro, la gioia di domani, una cosa meravigliosa. Magari in mezzo a voi c’è il nuovo Michelangelo, il nuovo Galileo, la nuova Rita Levi Montalcini. O magari c’è il nuovo papa, non si sa mai. Questa è la città del signore, il regno di Dio, tutto è possibile, anche che uno di voi diventi Papa, magari il primo africano o asiatico della storia, o di Testaccio, e una donna, il primo Papa donna della storia, pensate che roba». «Insieme a voi – ha detto ancora il comico – siamo tornati tutti bambini, e il più piccolo è papa Francesco, che ha tre anni e tanti giorni, è un bambino, è puro, ha la purezza, se venite a mezzanotte ha un’aura luminosa intorno perché è puro, come Campanellino di Peter Pan, ha la polvere magica, anzi la polvere di Papa».
Ancora ai bambini. «Ognuno di voi è un eroe, protagonista di una storia che non si ripeterà mai più: siete gli eroi della vostra vita, fate le cose difficili, più difficili sono e meglio è. E se sbagliate non vi preoccupate, riprovate, gli errori sono necessari, utili e qualche volta anche belli». «Divertitevi – ha aggiunto – e qualsiasi cosa facciate, amatela, non accontentatevi di fare un buon lavoro, fatelo al meglio, amate ciò che fate”. E ancora: “Vi dicono di andare avanti sicuri? Io dico l’opposto: dovete essere insicuri, più siete incerti, indecisi, scettici, dubbiosi e meglio è, l’incertezza è più bella. Chiedete aiuto e non abbiate paura, come diceva papa Wojtyla, Giovanni Paolo II perché siamo tutti insieme. Vi sento che nei vostri cuori pulsa l’intera umanità. E allora prendete il volo. Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro. Costruite un mondo migliore. Voi fatelo diventare più bello che noi non ci siamo riusciti. Il mondo ha bisogno di essere bello. E voi potete portare il vostro piccolo contributo verso il bene. Rendete gli altri felici. Non più buoni. C’è una sola persona che bisogna rendere più buona. Se stessi. Gli altri bisogna renderli felici. E per farlo bisogna essere felici. Siate felici e diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini, cioè ora».
A chiusura del monologo con un riferimento a Gianni Rodari: «Non c’è niente di più bello al mondo della risata di un bambino. E se un giorno tutti i bambini del mondo, nessuno escluso, potranno ridere tutti insieme, quel giorno, ammettetelo, sarà un bellissimo giorno, sarà un grande giorno, sarà il giorno più bello della storia del mondo. Grazie Santità, grazie a tutti».