Dopo cinque anni si rialza il sipario sull’Apollo del Belvedere. Sono stati finalmente rimossi dal Cortile Ottagono i pannelli del cantiere di restauro che, prolungato dalla pausa forzata imposta dalla pandemia, oscuravano la bellezza senza tempo di una delle sculture simbolo dei Musei Vaticani.
Al di là di un telo nella suggestiva cerimonia organizzata per la stampa, è tornato a mostrarsi il capolavoro, scoperto tra le rovine di una domus sul colle romano del Viminale nel 1489, probabilmente nell’orto delle monache di San Lorenzo in Panisperna sul Viminale, e poi collocato in Vaticano da Papa Giulio II tra le statue che dovevano celebrare la continuità tra la Roma antica e il suo pontificato.
Il monumento, come riporta nell’articolo, Vatican News, è stato oggetto di un delicato e attento restauro, frutto di un sapiente equilibrio tra tecnologia e filologia. Un’operazione che esprime ciò che vorremmo fossero i Musei Vaticani oggi”, ha detto il Direttore Barbara Jatta: “sintesi di tradizione e innovazione con uno sguardo sempre aperto alle nuove tecnologie”.