A distanza di un mese si aggrava la posizione giudiziaria di A. M. la 49enne di Montelibretti arrestata a giugno con l’accusa di abbandono di incapace dopo che, per la procura di Tivoli, avrebbe lasciato morire di stenti in casa la madre 84enne, non vedente e allettata, preferendole una vacanza al mare in Abruzzo coi due figli di 8 e 16 anni, uno dei quali disabile. Dai domiciliari la donna è finita in carcere. I carabinieri della Compagnia di Monterotondo (nella foto) le hanno notificato una ordinanza con l‘accusa di omicidio volontario aggravato. La sua posizione si è aggravata anche perché secondo la Procura stava meditando la fuga.
I fatti risalgono al 12 giugno scorso quando a Montelibretti venne rinvenuto il corpo in fase di decomposizione dell’anziana. Della figlia convivente, invece, nessuna traccia. Almeno fino a quando si scoprirà che era andata in vacanza a Pineto dove aveva preso in affitto una casa fino alla fine mese.
Per la 49enne era scattato subito il fermo con l’accusa di abbandono di incapace da cui era derivata la morte della vittima. Le indagini dei carabinieri di Monterotondo, però, non si sono fermate nemmeno dopo la disposizione degli arresti domiciliari per l’indagata. Si voleva capire se la sua fosse stata solo una azione dettata dalla superficialità o avesse messo in conto le conseguenze sulla anziana madre debilitata da una malattia del suo comportamento. Dal rinvenimento di alcuni appunti nei quali la figlia faceva riferimento all’acquisto di un biglietto per allontanarsi e ad alcuni oggetti per camuffare la propria identità, è emerso che stesse programmando una fuga. Da qui la richiesta alla procura di Tivoli dell’aggravamento della misura cautelare e il nuovo mandato di cattura che ha previsto il carcere e la contestazione del reato più grave, l’omicidio volontario. Nel frattempo si attendono i risultati dell’autopsia sul corpo dell’84enne.