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Assemblea capitolina: consigliere leghista punta allo scranno della presidente Celli, espulso

06/09/24 - 10:33

Assemblea capitolina particolarmente movimentata con il presidente Svetlana Celli che ha espulso dall’aula il consigliere municipale Emanuele Licopodio entrato in Aula Giulio Cesare e poi avventatosi contro lo scranno del presidente dell’Aula. Fermato dai vigili è stato poi espulso.

A scatenare la bagarre l’ingresso in assemblea di presidente, assessori e forze di maggioranza del VI Municipio delle Torri, unico governato dal centrodestra a Roma.  Il minisindaco Nicola Franco voleva prendere la parola ma quando la presidente del Consiglio, Svetlana Celli, gli ha negato l’opportunità perché contraria ai regolamenti, e dicendo che si sarebbe tenuto un incontro subito dopo la seduta, è scoppiato il finimondo.

Nicola Franco, insieme ad altri della sua giunta, si era presentato in Aula Giulio Cesare per denunciare la carenza di personale amministrativo nel suo Municipio. Dopo diversi rifiuti, Emanuele Licopodio, ha superato il cordone che divide il pubblico dai consiglieri, arrivando sotto al banco di Celli chiedendo, a gran voce, di dare la parola a Franco. Sono intervenuti i vigili urbani che hanno accompagnato Licopodio, espulso dalla Celli, e il resto della giunta municipale fuori dall’aula.

La seduta è stata poi interrotta. Il gruppo consiliare del Pd ha parlato di  “urla e atteggiamenti aggressivi” evidenziando il comportamento di “un membro del gruppo” che “si è scagliato improvvisamente contro il banco della presidenza con toni fortemente aggressivi. Comportamenti intollerabili, degni del peggior squadrismo fascista”.

Dura la posizione di Flavia De Gregorio, capogruppo di Azione: “Quanto accaduto oggi in Aula Giulio Cesare è inaccettabile e ingiustificabile. Vedere consiglieri di FdI e Lega del VI Municipio, insieme al presidente Nicola Franco, urlare contro la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, è stato scioccante”.

Da parte sua il presidente Svetlana Celli ha spiegato in una nota: “Le sedute dell’Assemblea Capitolina si svolgono in base a quanto stabilito dal regolamento e all’Ordine dei lavori approvato dalla Conferenza dei Capigruppo. Questa mattina stavo semplicemente applicando le regole previste, che tutti i consiglieri capitolini mi auguro conoscano bene, quando un gruppo di amministratori del Municipio VI guidati dal Presidente Nicola Franco ha tentato, con toni e modalità inopportune e per nulla democratiche, di bloccare la discussione per poter intervenire su un argomento non iscritto all’ordine del giorno. Una richiesta irrituale e che dunque non è stato possibile accoglierla. Pur comprendendone le ragioni, ho rimandato la decisione, come è giusto che sia, alla Conferenza dei capigruppo già programmata per il pomeriggio. Non ho quindi negato la parola a nessuno. A fronte di ciò è partita una protesta poco elegante di un consigliere municipale per il quale ho adottato un provvedimento di espulsione e chiesto il Daspo. Non credo che i problemi della città si possano discutere e risolvere con atti di forza e così teatrali, delegittimando in questo modo le Istituzioni e i suoi rappresentanti. E’ uno stile che non ci appartiene e che identifica solo chi ne è autore. E’ necessaria invece un’azione responsabile da parte di tutti favorendo la collaborazione istituzionale nel rispetto dei diversi ruoli. Sul tema della carenza di personale nelle sedi municipali, come discusso anche in Capigruppo, sarà calendarizzato prima possibile un Consiglio straordinario con la partecipazione di tutti i Municipi. Ringrazio, infine, i consiglieri e tanti cittadini che mi hanno rivolto messaggi di solidarietà per quanto avvenuto”.

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