Giovedì inizierà il 46mo viaggio internazionale per Papa Francesco che, dopo il pellegrinaggio nel Sud-Est asiatico e Oceania, raggiungerà Lussemburgo e Belgio dove rimarrà fino a domenica 29 settembre.
I temi che Francesco affronterà sono la pace, le migrazioni e l’emergenza climatica oltre al futuro dei giovani. Un altro tema che il Pontefice tratterà durante il suo viaggio è quello altamente spinoso degli abusi molto sentito in Belgio soprattutto per il caso del vescovo emerito di Bruges, Roger Vangheluwe, 87 anni, dimesso a marzo scorso dallo stato clericale per violenze anche su minori.
Ad illustrare i dettagli del viaggio di Bergoglio è stato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana, il quale ha rassicurato anche sulle condizioni di salute del Pontefice che oggi ha annullato le udienze previste per «un lieve stato influenzale»: «Nessun aggiornamento. Per il momento resta tutto esattamente come previsto». Anche questo viaggio, ha ricordato il portavoce vaticano, si inserisce nel solco delle visite di Giovanni Paolo II nei due Paesi nel 1985: basti ricordare l’incontro di Wojtyła con gli studenti della Katholieke Universiteit Leuven e la comunità accademica della Université Catholique de Louvain. All’inverso, i due appuntamenti sono previsti pure nel programma di viaggio di Francesco che si chiuderà, tra l’altro, con la beatificazione durante la Messa allo Stadio Re Baldovino della venerabile Anna de Jesus, che guidò per quattordici anni il monastero di Bruxelles. Sul filo della storia, Giovanni Paolo II pure celebrò in Belgio una beatificazione nel ’95, quella di San Damiano de Veuster, noto come Damiano di Molokai, grande missionario belga che morì tra i lebbrosi delle Hawaii a cui aveva prestato servizio a costo della vita.