In un contesto sanitario in continua evoluzione, dove le sfide legate alla gestione delle emergenze sono sempre più complesse e imprevedibili, è fondamentale che ogni operatore, sanitario e amministrativo, sia preparato ad affrontare situazioni di grande impatto. È per questo che la ASL Roma 2 ha organizzato un corso nei due ospedali dell’Azienda dedicato agli operatori della salute interni, con l’obiettivo di fornire competenze precise e operative in caso di emergenza derivante da un massiccio afflusso di feriti.
L’emergenza che coinvolge un ospedale può essere causata da vari fattori, ma quando si tratta di un afflusso improvviso e ingente di feriti – ad esempio, a seguito di un incidente massivo, un disastro naturale o semplicemente il massiccio afflusso turistico di Roma previsto per il prossimo Giubileo, la capacità di risposta e la gestione del flusso di pazienti diventa cruciale per garantire la sopravvivenza e la qualità delle cure. L’efficacia del sistema dipende infatti da una preparazione accurata e dalla collaborazione tra diverse figure professionali, che devono essere in grado di coordinarsi con tempestività, precisione e sinergia.
Dalle parole scritte ai fatti
Per ognuno degli ospedali della ASL Roma 2 annualmente viene redatto il Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso di Feriti (PEIMAF). Si tratta del piano da seguire in caso di emergenza contenente le procedure da attivare. Il piano è ovviamente personalizzato per ogni ospedale ed include qualsiasi tipologia di intervento da attuare fino ad arrivare alla previsione, ad esempio, dei percorsi da seguire ottimizzati per seguire iter diagnostici e di intervento, ma anche, più banalmente, fare in modo che non si creino intasamenti per il passaggio delle barelle. Un piano particolareggiato studiato e previsto, ma che solo con un corso pratico è possibile mettere in risalto tutti gli aspetti previsti motivando “passo passo” tutte le previsioni ed attribuendo un significato specifico ad ogni singolo parametro esaminato.
I saluti istituzionali sono stati introdotti dalla dott.ssa Sabrina Santi, direttore della UOC Formazione che ha ideato e realizzato il corso: “Questa iniziativa fa parte di un percorso iniziato da tre anni, in cui è stata sperimentata la formazione in simulazione, presentando un crescendo di attività avanzate (ALS, ATLS, EPALS). Il Corso odierno è il risultato finale degli eventi formativi che la ASL Roma 2 ha voluto proporre ai propri professionisti: è una iniziativa che si inserisce nelle politiche del personale in quanto la formazione viene considerata una leva strategica non soltanto focalizzata sull’efficientamento degli organici, ma, al contempo, aiuta ad accrescere ed a custodire le conoscenze utilizzate dai
professionisti sanitari, proprio coloro che sono chiamati in prima linea a gestire tutti i segmenti dell’organizzazione”.
Il Commissario Straordinario della ASL Roma 2, dott. Francesco Amato, ha aggiunto: “Ringrazio la dott.ssa Santi per come è stato pensato e voluto questo evento formativo. L’occasione di un corso così importante è una modalità di confronto di saperi diversi, di diverse culture e lo scambio costruttivo di idee serve a far emergere quelle evidenze che possono orientare una programmazione sanitaria. Il momento della gestione di una emergenza sanitaria, come quella oggetto di questo corso, rispecchia i valori fondanti di un sistema sanitario, come l’equità, l’universalismo, il dare ristoro alla sofferenza, l’uguaglianza. Tutti fattori che devono essere mantenuti al verificarsi di una grande emergenza.
Siamo in un tempo nuovo e la ASL Roma 2, come tutta la sanità, si sta riorganizzando. Viviamo un momento in cui non si parla più esclusivamente di avanzamento delle prestazioni e di una modernizzazione, ma di innovazione, tecnologica ed organizzativa. Il luogo privilegiato di cura non è più solo l’ospedale ma, come recita il DM 77/22, si parla sempre più di domicilio: prendere in carico un paziente e guidarlo in quelle che sono le sue attitudini secondarie nei processi di cura anche attraverso i nuovi sistemi di telemedicina e teleconsulto.
Questo consente di poter dare ai nostri pazienti le migliori opportunità di cura che la scienza medica ci mette a disposizione”.
Vivo apprezzamento anche per il Direttore Sanitario della ASL Roma 2, dott.ssa Maria Cedrola: “Sono molto contenta che abbiate partecipato a questo corso sulle maxi-emergenze che, in questo periodo storico, in vista tra l’altro di un enorme afflusso di persone per il Giubileo 2025. Un Corso che attribuisce particolari compiti ad ognuno a seconda del ruolo che ricoprirete in base al Piano dell’emergenza interna sul massiccio afflusso di feriti. Questo consentirà di accogliere, nel miglior modo possibile tutti i pazienti che possono arrivare al verificarsi di un evento massivo.
Anche nel caso di una emergenza, l’operatività dell’ospedale dovrà comunque garantire la continuazione delle attività giornaliere per mantenere l’ospedale rispondente ai bisogni di tutta un’area che si estende in un quadrante della capitale fino a coprire la parte meridionale del Lazio.
Da questo corso traspare un grande sforzo da parte di tutti i reparti ospedalieri e, ci attendiamo un ulteriore collegamento con il territorio per permettere, come ha affermato il Commissario Straordinario, un’assistenza decentrata in linea con quanto previsto dal DM 77 per seguire i pazienti nella loro cronicità”.
Il programma del corso è stato strutturato in due filoni principali, che rispondono sia alla parte organizzativo-strutturale dell’ospedale che alla dimensione sanitaria, mirando a una risposta rapida, ma anche accurata.
In un’emergenza, la rapidità e l’efficacia dell’organizzazione interna possono fare la differenza tra una gestione dell’emergenza ben riuscita e un caos che rischia di
compromettere i tempi di intervento e la qualità delle cure. Durante il corso, gli operatori verranno guidati nella comprensione delle fasi organizzative e strutturali da attuare all’interno dell’ospedale Sandro Pertini e del Sant’Eugenio. Un aspetto fondamentale sarà quello della ridestinazione di locali, con l’ottimizzazione degli spazi esistenti per l’afflusso massiccio di feriti. Ogni reparto e ogni ambito ospedaliero dovrà essere riconfigurato in tempo reale, creando zone di accoglienza, triage, e percorsi distinti per i feriti in base alla gravità delle loro condizioni. Ed ancora, la nascita di nuove attività legate inevitabilmente all’emergenza, con figure di gruppi di lavoro, coordinatori delle attività avviate ed un coordinamento generale che monitora e tiene sotto controllo costantemente la situazione.
Analizzate anche le modalità di coordinamento e di comunicazione tra il personale sanitario e quello amministrativo, che sono essenziali per garantire una gestione fluida e senza intoppi. La gestione dei flussi di pazienti, l’organizzazione di turni di lavoro, la distribuzione delle risorse (strumenti, personale, dispositivi medici) e l’implementazione di una catena di comando ben definita sono solo alcuni degli aspetti trattati. Gli amministrativi, per esempio, giocano un ruolo fondamentale nel garantire il supporto logistico e nel gestire la documentazione relativa ai pazienti e alle risorse in tempo reale.
Ma la preparazione non riguarda solo l’organizzazione degli spazi, ma anche la risposta sanitaria da dare a un afflusso numeroso di feriti. Il corso prevede infatti una parte specifica dedicata alla creazione di protocolli sanitari da attivare in caso di emergenza, che permettano di minimizzare i rischi per la salute dei pazienti e ottimizzare i tempi di intervento. Saranno esplorati i protocolli di triage, che stabiliscono la priorità di trattamento per ogni ferito in base alla gravità delle lesioni, con l’obiettivo di garantire che ogni paziente riceva il trattamento più adeguato e tempestivo.
Ma non solo: in situazioni di emergenza, l’automatizzazione dei processi può essere un alleato prezioso. Ad esempio, la predisposizione di sistemi che segnalano automaticamente l’arrivo dei pazienti e ne indicano la gravità, o l’adozione di tecnologie che ottimizzano la gestione delle risorse, possono velocizzare enormemente le operazioni. In questo senso, il corso fornirà anche degli aggiornamenti su strumenti tecnologici che possano rendere i processi ancora più rapidi e precisi, senza compromettere la qualità del servizio sanitario.
Un altro aspetto che viene fortemente sottolineato in questo corso è l’importanza della collaborazione tra le diverse figure professionali, sia mediche che amministrative. L’emergenza è un momento in cui ogni dettaglio, ogni piccola azione, può fare la differenza. Non esistono solo medici e infermieri a stretto contatto con il paziente, ma anche amministrativi che devono assicurarsi che la macchina organizzativa funzioni senza intoppi. Ecco perché questo corso creare una rete di professionisti che possano lavorare insieme, anticipando le criticità, comunicando con chiarezza e operando in modo sinergico.
La formazione non è solo teorica, ma pratica, e prevede simulazioni di emergenza che permettono di mettere in atto quanto appreso.