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Francesco in Belgio: “Gli abusi sui minori, vergogna di cui la Chiesa chiede con umiltà perdono”

27/09/24 - 19:04

Durante il discorso alle autorità del Belgio, Papa Francesco ha affrontato i tema delle violenze anche su minori denunciandole apertamente.

Queste le sue parole

“La Chiesa è peccatrice, è santa e peccatrice. In questa perenne coesistenza fra santità e peccato, questa coesistenza di luce e ombra, vive la Chiesa, con esiti spesso di grande generosità e splendida dedizione, e a volte purtroppo con l’emergere di dolorose contro-testimonianze. Penso alle drammatiche vicende degli abusi sui minori – alle quali si sono riferiti il Re e il primo ministro – una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza, ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione. Fratelli e sorelle, questa è la vergogna! La vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono e risolvere il problema: la vergogna degli abusi, degli abusi minorili. Noi pensiamo al tempo dei Santi Innocenti e diciamo: ‘Oh che tragedia, cosa ha fatto il re Erode’, ma oggi nella stessa Chiesa c’è questo crimine e la Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono, e cercare di risolvere questa situazione con l’umiltà cristiana. E mettere tutte le cose, tutte le possibilità perché questo non succeda più. Qualcuno mi dice: ‘Ma santità, pensi che secondo le statistiche la grande maggioranza degli abusi si dà in famiglia o nel quartiere o nel mondo dello sport, nella scuola’. Ma uno solo è sufficiente per vergognarsi. Nella Chiesa dobbiamo chiedere perdono di questo, che gli altri chiedano perdono dalla loro parte. Questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione”.

Il tema degli abusi contro i minori ha trovato spazio anche negli interventi del re del Belgio Filippo e del primo ministro Alexander De Croo. Il primo ha evidenziato l'”intransigenza” con cui Francesco ha stigmatizzato la tragedia degli abusi sessuali nella Chiesa, assieme alle “azioni concrete” intraprese per combattere queste “turpi violenze”. “Dei bambini – ha affermato – sono stati orribilmente trattati, segnati per la vita”. Siamo consapevoli “degli sforzi della Chiesa del Belgio per lavorare in questa direzione”, che “devono essere perseguiti con determinazione, senza sosta”.

Il premier belga ha constatato che seppure “i numerosi casi di abuso sessuale e di adozioni forzate” hanno minato la fiducia nella Chiesa, Papa Francesco “si impegna per un approccio giusto ed equo”. Il “cammino è ancora lungo”, ha detto, ma “i ministri della Chiesa lavorano con convinzione e carità”, anche se “non si può accettare l’insabbiamento”. La richiesta di De Croo è che “le vittime vengano ascoltate, perché “devono occupare un posto centrale e hanno diritto alla verità. Le ingiustizie – ha proseguito – devono essere riconosciute: non è solo un obbligo morale, ma anche un passo fondamentale per riconquistare la fiducia”.

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