L’ex centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove, è salito sul palco dell’Ariston per la finale di Sanremo 2025. Il giovane calciatore romano ha raccontato il cambiamento traumatico che sta vivendo da quando è stato operato per l’applicazione di un defibrillatore dopo un malore in campo durante la partita Fiorentina-Inter il primo dicembre 2024 allo Stadio Franchi. Il suo cuore si fermò per alcuni istanti. “Vivo questa esperienza tra alti e bassi: il calcio è la mia forma di espressione, senza non mi sento lo stesso, sento che mi manca qualcosa, come credo accada per un cantante con la voce, è una situazione che può essere paragonata a quella di una persone che ha perso un grande amore – ha raccontato Edoardo Bove, romano e cresciuto calcisticamente nella AS Roma -. Mi sento incompleto, vuoto, come se mi mancasse qualcosa, so che ci vuole tempo, tanto coraggio, mi sto facendo aiutare per iniziare un percorso di analisi su me stesso. Voglio ringraziare tutti voi, è un affetto che mi è arrivato in modo particolare, al di là dei colori, delle bandiere, delle squadre. Mi ha fatto capire la gravità della situazione e solo guardando le reazioni di familiari, amici, persone estranee che erano contente di vedermi mi sono reso conto che avevano avuto paura di perdermi”. Edoardo Bove si ritiene “fortunato, per come sono andate le cose: tutto nel posto giusto al momento giusto, in 13 minuti ero in ospedale al Careggi. Purtroppo ci sono persone che hanno perso i propri cari perché non c’è stata prontezza nel soccorso. È importante l’intervento di primo soccorso, il motivo principale per cui sono qui oggi”, ha concluso, regalando a Conti la maglietta viola con il numero 4.

Robin Hood colpisce ancora: manomesse le panchine anti-clochard per il Giubileo
Gli attivisti "Robin Hood" colpiscono ancora contro le panchine anti-clochard (nella foto) installate in occasione del Giubileo. Che siano smart locker, sfratti o divisori, "Robin Hood vi saboterà", si legge nel comunicato degli attivisti, che questa notte hanno...