Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della Segreteria nazionale del Partito Democratico, in un post pubblicato questa mattina sulla sua pagina Facebook, posta l’immagine dei manifesti affissi sui muri di Roma in vista della manifestazione organizzata per ricordare quanto avvenne a Acca Larenzia il 7 gennaio 1978, dove vennero uccisi Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, appartenenti al Fronte della Gioventù, davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano proprio in via Acca Larenzia, nel quartiere Tuscolano.
“Anche quest’anno – scrive la Bonafoni – il quartiere si è svegliato tappezzato di manifesti (per uno strappato ce ne sono dieci integri). La viabilità modificata, forse vorranno fare pure un corteo. E poi le scritte naziste contro Anna Frank sui muri delle scuole della zona, la targa del partigiano Clemente Scifoni divelta, qualche settimana fa l’irruzione al cinema Atlantic durante la proiezione del film su Berlinguer, una specie di campo di addestramento per nostalgici del reich scoperto nel Parco della Caffarella. All’Appio-Tuscolano la vigilia dell’anniversario di Acca Larenzia è cupa, nera in tutti i sensi. Abbiamo chiesto di vietare la manifestazione, quei saluti romani che puntualmente arriveranno alle 18 (quando chiameranno il “presente”). È seguito solo silenzio. Quanto accadrà domani a Roma in mezzo ai palazzi di un quartiere popoloso attraversato in questi giorni dalle strade dei saldi non ha niente a che fare con la memoria condivisa. Quel presidio va vietato, le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. Lo strappo non è a quel manifesto, è alla nostra Costituzione”.