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Gianluca Molinaro che ha ucciso l’ex compagna Manuela Petrangeli aveva precedenti denunce per stalking

04/07/24 - 21:28

Si è costituito in una caserma dei carabinieri Gianluca Molinaro, il 53enne che questo pomeriggio ha sparato un colpo di fucile a canne mozze uccidendo l’ex compagna Manuela Petrangeli, 50 anni, in via degli Orseolo a  Roma.

I due si erano lasciati da 3 anni e avevano avuto un figlio che ora ha 9 anni. L’uomo avrebbe consegnato l’arma del delitto. Sull’omicidio la procura di Roma ha aperto un fascicolo, coordinato dai pm del pool  antiviolenza. Da quanto emergerebbe dai primi accertamenti degli investigatori, l’uomo avrebbe precedenti per atti persecutori nei confronti di una ex e sarebbe stata proprio lei a convincerlo a costituirsi quando l’uomo le ha detto che si sarebbe ucciso. Indagini sono in corso anche sul possesso dell’arma.

Gianluca Molinaro, ex compagno della vittima e già accusato di stalking da una precedente partner, si è infatti costituito in una vicina caserma dei carabinieri. A convincerlo sarebbe stata la precedente compagna, madre della sua prima figlia, a cui avrebbe telefonato subito dopo aver premuto il grilletto.

Ai militari ha confessato di aver ucciso lui Manuela e ha consegnato il fucile. L’uomo, che lavora come operatore sociosanitario in un altro centro di riabilitazione, è stato sottoposto a fermo.

Manuela era appena uscita dal lavoro e stava entrando in macchina per andare a prendere il suo bambino a casa dei nonni quando l’ex compagno si è avvicinato a bordo di una Smart e ha sparato con un fucile, uccidendola.

Da una prima ricostruzione, sembra che Manuela sia uscita dalla casa di cura in compagnia di una collega che aveva parcheggiato l’auto poco distante dalla sua. Si sono salutate e stava salendo in macchina quando, all’improvviso, si è affiancato il suo ex a bordo di una Smart e ha sparato a bruciapelo. La donna avrebbe tentato di ripararsi ma un colpo l’ha centrata al petto senza lasciarle scampo.

Gli investigatori ascolteranno nelle prossime ore parenti, amici e conoscenti per far luce sull’accaduto. Dai primi accertamenti, sembra ci fossero dei dissidi ma non risultano denunce presentate da Manuela nei confronti del suo ex. Una decisione forse presa per tutelare il loro figlio. La coppia, che si era separata tre anni fa, aveva infatti un bimbo di 9 anni. E proprio al bambino la donna avrebbe fatto l’ultima telefonata prima di morire, rassicurandolo: “Amore, sto arrivando da te”.

Sgomento tra i colleghi della fisioterapista che avevano visto Manuela tranquilla e sorridente fino a qualche minuto prima dell’omicidio. “Mai nessuna avvisaglia – raccontano alcuni – Sembra avessero dei rapporti civili, come tanti che si separano. Non riusciamo a darci una spiegazione. Era una persona sorridente, una bravissima professionista”.

Lui Gianluca Molinaro, ora fermato, è accusato di omicidio: operatore socio sanitario, una passione per lo sport dallo snowboard al calcio, aveva una figlia da una precedente relazione. Ha anche precedenti per atti persecutori e stalking e indagini sono in corso anche sul possesso dell’arma. La prima compagna Debora Notari racconta: “lo denunciai per maltrattamenti, mi picchiava e lo feci arrestare. Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi”.

Dopo il delitto Molinaro l’ha chiamata e lei lo ha convinto a costituirsi. “Voleva uccidersi, gli ho detto di andare dai carabinieri. Potevo esserci io al posto di quella donna”, racconta.

Proprio nella capitale in mattinata un blitz contro la violenza sulle donne da parte di attiviste del movimento “Bruciamo tutto’. Vernice rossa è stata gettata sulle vetrate dell’ingresso e sullo storico cavallo della sede Rai di viale Mazzini. Sono state lasciate anche bambole in ricordo delle vittime lanciata vernice rosso “sangue” sul pavimento d’ingresso e sulla vetrata. Le attiviste, cinque in totale, sono state fermate dalla polizia”.

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