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Aggressione omofoba al Pigneto, due ragazzi massacrati di botte perché si tenevano per mano

02/01/25 - 13:39

Sono stati vittime di un’aggressione e massacrati di botte per almeno quindici minuti, due ragazzi omosessuali colpevoli solo, secondo gli aggressori di tenersi per mano. Tutto è accaduto nella zona del Pigneto con la coppia che prima è stata insultata con epiteti pesanti e poi massacrata di botte da un gruppo di almeno dieci persone.

Secondo la loro testimonianza, raccolta al pronto soccorso dove sono arrivati a piedi perché non c’erano ambulanze disponibili, la coppia  i stava camminando mano nella mano mentre tornava a casa dopo aver festeggiato il Capodanno. A un certo punto hanno sentito alle loro spalle insulti omofobi, anche molto pesanti, e minacce. Poi gli aggressori sono passati alla violenza fisica colpendo i due ragazzi, Sthepano e Matteo, con calci e pugni alla testa e al corpo.

Quindici minuti d’inferno per i due giovani che sono arrivati al pronto soccorso sanguinanti. Trauma cranico, naso rotto, volto tumefatto e 25 giorni di prognosi.

Uno dei due giovani aggrediti ha detto. “Io ho saputo difendermi in qualche modo, ma mi hanno aggredito in 10. Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia d’esempio. Vogliamo che tutto questo finisca, tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti. Vogliamo reagire alla paura, perché con la paura di essere se stessi non si vive”.

Un presidio di vicinanza, in base a quanto appreso, è stato organizzato per sabato 4 gennaio, ore 17, vicino la stazione metro di Malatesta (linea C). Nel frattempo, Rosario Coco, presidente di Gyanet, ha commentato: “Quello che è successo a Sthepano è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, visto che l’Italia registra un vergognoso 36° posto sulla parità Lgbtqia+ nella Rainbow Map di Ilga Europe, nonché della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l’Italia ricordi, dal disastro nei consultori alla persecuzione di famiglie arcobaleno e persone trans. Oltre alle classiche lacrime di coccodrillo, chi avrà il coraggio in Parlamento di ammettere le proprie responsabilità? Come aver agitato la bufala del gender per anni, bloccando qualunque tipo educazione a diversità e rispetto nelle scuole, aver applaudito all’affossamento della legge contro l’omolesbobitransfobia, aver attaccato i Pride o essersi schierati con Orban in Europa. La solidarietà non basta più e per ammettere di aver sbagliato, o di non aver fatto abbastanza, non è mai troppo tardi”.

 

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