Era già arrivato in condizioni disperate all’ospedale San Camillo il giovane che martedì scorso, nel bagno della sua abitazione si era sparato un colpo alla testa. A trovarlo gli stessi genitori, poi la corsa in ospedale dove i medici, dopo aver tentato l’impossibile, ne hanno dichiarato il decesso. Il cuore ha smesso di battere dopo 36 ore di agonia. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale San Camillo i medici ne hanno accertato il decesso nella giornata di oggi.
Aveva 16 anni e viveva con la madre, il fratello e il padre, guardia giurata, è sua la pistola che il ragazzo ha usato per togliersi la vita, nella periferia del IX municipio,
Come spiegato nel bollettino diffuso in giornata: “Il ragazzo di 16 anni, ricoverato dal 12 dicembre in rianimazione per ferita d’arma da fuoco alla testa, è deceduto questa mattina alle ore 9.30 per l’evoluzione delle gravissime lesioni craniche. I genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi a scopo di donazione. Il prelievo verrà eseguito nella notte di oggi nelle sale operatorie dell’azienda ospedaliera”.