Il Teatro di Marcello è un antico teatro all’aperto a Roma, in Italia, costruito negli anni finali della Repubblica Romana. A teatro, sia i locali che i visitatori hanno potuto assistere a spettacoli di teatro e canzoni. Oggi il suo antico edificio nel rione di Sant’Angelo, a Roma, offre ancora una volta uno dei tanti spettacoli o siti turistici popolari della città. Lo spazio per il teatro fu liberato da Giulio Cesare, che fu assassinato prima che potesse iniziare la sua costruzione; il teatro fu abbastanza avanzato dal 17 a.C. che parte della celebrazione dei ludi saeculares ebbe luogo all’interno del teatro; fu completato nel 13 a.C. e inaugurato formalmente nel 12 a.C. da Augusto [1], dal nome di suo nipote Marco Claudio Marcello, che era morto nel 23 a.C. Il teatro aveva un diametro di 111 m ed era il teatro più grande e più importante dell’antica Roma; [2] poteva originariamente contenere da 11.000 a 20.000 spettatori. [1] [2] Fu un esempio impressionante di quella che sarebbe diventata una delle forme architettoniche urbane più pervasive del mondo romano. Il teatro è stato costruito principalmente in tufo, e il calcestruzzo è stato affrontato con pietre nel modello noto come opus reticulatum, completamente rivestito in travertino bianco. Tuttavia, è anche il primo edificio databile a Roma a fare uso di mattoni romani infornati, quindi una nuova introduzione dal mondo greco. [3] La rete di archi, corridoi, tunnel e rampe che davano accesso agli interni di tali teatri romani era normalmente ornata da uno schermo di colonne impegnate in ordine greco: dorico alla base, ionico al centro. Si ritiene che le colonne corinzie fossero utilizzate per il livello superiore, ma questo è incerto in quanto il teatro è stato ricostruito nel Medioevo, rimuovendo il livello superiore dei posti a sedere e le colonne. Come altri teatri romani in luoghi adatti, aveva aperture attraverso le quali si poteva vedere l’ambiente naturale, in questo caso l’Isola Tiberina a sud-ovest. L’ambientazione permanente, la scaena, salì anche in cima alla cavea come in altri teatri romani.
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